martedì 16 aprile 2013

Il padiglione

Quando si pratica un'attività sportiva sono di fondamentale importanza gli strumenti utilizzati dal giocatore: quali ad esempio gli indumenti (che al giorno d'oggi, nella maggior parte dei casi, sono veri e propri gioielli tecnologici), e gli accessori specifici dello sport praticato (sarebbe a dire la racchetta per i tennisti, le ginocchiere per i pallavolisti, i parastinchi per i calciatori, gli sci per gli sciatori e così via) ma soprattutto le strutture entro le quali tale attività ha luogo.

Nel corso del tempo i vari palazzetti, stadi, piscine, piste da sci, campi da tennis ecc si sono evoluti nella loro struttura complessiva ma anche nelle singole parti costitutive, e proprio in questo aspetto si può trovare una relazione stretta tra la tecnologia e lo sport.

In Infinite Jest questo rapporto emerge chiaramente dalla descrizione della struttura che permette ai giocatori di allenarsi anche durante il periodo invernale, quando le condizioni metereologiche rendono sconsigliabile l'utilizzo dei campi all'esterno, privi di alcuna copertura.
Ecco come l'autore descrive il cosiddetto "Padiglione":


"Il padiglione è aperto su tutti i lati e, vanto della Stokely Van Camp Corp., è qualcosa di più di una grande tenda con una copertura di cartonfeltro verde sopra un pezzo di erba vera e la struttura di un patio di ferro bianco con la rete di plastica; viene usato soprettutto per gli spettatori civili durante le partite di esibizione sui Campi Orientali 7,8,9; qualche volta quelli dell'Eta si raggruppano lì sotto durante gli intervalli degli allenamenti nei giorni caldi d'estate. La tenda viene tirata giù quando d'inverno si va nel Polmone."


David Foster WALLACE, Infinite Jest, Torino : Giulio Einaudi editore, 2006

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