domenica 26 maggio 2013

L'occhio tecnologico

Lo sport continua ad affascinare e coinvolgere migliaia di appassionati tra atleti e semplice spettatori, ma è indubbio che, nel corso del tempo, lo sviluppo di tecnologie sempre innovative ne abbia comportato una evoluzione.
Questi cambiamenti riguardano in primo luogo il modo di seguire gli eventi sportivi, se nel passato era infatti indispensabile mobilitarsi fisicamente nel luogo di svolgimento dell'evento, oggi, lo si può visionare comodamente seduti sul proprio divano in salotto, davanti ad un bel piatto di pasta in sala da pranzo sintonizzando il televisore o addirittura seguire la diretta streaming dal proprio pc, tablet o smartphone. 
A noi questa appare una banalità in realtà è uno dei fattori determinanti che condiziona il nostro modo di concepire lo sport. 
Devo però ammettere che hanno un'influenza ancora maggiore gli strumenti tecnologici creati per "assistere" il giudice di gara, soggetto all'errore umano. L'esempio cardine è quello dell' "hawk eye", forse meglio conosciuto come occhio di falco. 



Simulazione di utilizzo dell'hawk eye



Esso consiste essenzialmente nell'elaborazione e nella triangolazione delle immagini in modo estremamente rapido, che permette di avere quindi una riproduzione della traiettoria della pallina, rilevando di conseguenza se ha toccato il terreno entro la linea di delimitazione del campo o meno.Proprio per queste sue caratteristiche è uno strumento di fondamentale importanza che, per ora, è comunemente utilizzato nel tennis, nel cricket ed è stato anche accettato dalla FIFA. Le potenzialità di questa invenzione sono tali che la stessa Sony ne ha acquisito i diritti.






Ecco un video che mostra come anche dei grandi campioni del calibro di Roger Federer ricorrano all'occhio di falco, pratica che può anche rivelarsi svantaggiosa per il giocatore.


Questa innovazione tecnologica è di grande importanza anche perchè porta a riflettere su una questione: la fallibilità della natura umana sembra venire completamente superata dalla tecnologia, ma è davvero così?
Una possibile risposta si ritrova nel post di Robin Braun:
 <http://world.edu/a-hawk-eye-for-detail-how-accurate-is-electronic-judging-in-sport/> (26/05/2013)



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